RIACCENDERE IL NOI: Superare l’Individualismo in Classe con il Percorso S.O.S

Recentemente OrientareOggi è stato contattato da un Istituto Comprensivo per valutare come ri-orientare una classe impantanata nell’evoluzione della sua dinamica di gruppo. Ci è stata presentata una situazione in cui, anche dopo due anni, gli alunni faticavano a riconoscersi reciprocamente. Le descrizioni degli insegnanti evidenziavano un marcato autocentrismo degli studenti, che influiva negativamente sull’apprendimento quotidiano. Le dinamiche interpersonali incidevano sui tempi di attenzione; battibecchi e scontri verbali interrompevano continuamente le lezioni. Questo era lo stato dell’arte iniziale.

 

Abbiamo colto l’occasione per riflettere su come affrontare un problema sempre più diffuso nel contesto scolastico: un marcato individualismo che ostacola il superamento dei limiti dell’Io e impedisce di trovare nel Noi un’opportunità per esprimere il proprio potenziale.

Quest’ultima osservazione ci ha spinto ad approfondire teorie educative e piscologiche dalle quali trarre principi teorici grazie ai quali sviluppare un intervento efficace e che porti al reale cambiamento.

 

Tratto da Lev Vygotsky: l’apprendimento è un processo sociale facilitato dalle interazioni tra gli studenti, che gli insegnanti sono invitati a stimolare.

 

La teoria dell’apprendimento cooperativo di David Johnson, Roger Johnson e Elizabeth Cohen promuove l’utilizzo di strategie didattiche volte a sviluppare abilità sociali importanti come l’ascolto, la discussione e il compromesso.

 

Daniel Goleman sottolinea l’importanza dell’intelligenza emotiva nell’educazione, che include la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, la motivazione, l’empatia e le competenze sociali. Insegnare e coltivare l’intelligenza emotiva in classe può aiutare gli studenti a riflettere sui loro comportamenti individualistici, promuovendo un senso di comunità e cooperazione.

Infine, la Pedagogia Critica di Paulo Freire mette in evidenza l’importanza di un’educazione che emancipi gli studenti e li incoraggi a diventare cittadini attivi e critici. Attraverso il dialogo e la riflessione critica, gli studenti imparano a riconoscere e affrontare le sfide sociali, promuovendo maggiore coesione e solidarietà.

 

In risposta alla richiesta iniziale, abbiamo progettato il percorso S.O.S. che integra le teorie sopra citate con un approccio al problem solving derivante da anni di pratica orientativa. Riteniamo che le situazioni di criticità che emergono in una classe siano il risultato di dinamiche disfunzionali tra gli alunni, che generano un clima relazionale tossico, ostacolando l’espressione personale e l’orientamento. Questo disorientamento conduce a comportamenti di difesa, allontanamento e chiusura, rendendo difficile per la classe individuare una direzione comune che favorisca un apprendimento completo. Con “apprendimento completo” intendiamo un processo che promuove lo sviluppo di conoscenze strutturate, sostenute da pensiero critico, capacità decisionali, problem solving, gestione emotiva e consapevolezza. Queste abilità si basano su ciò che ho definito “Pensieri Nobili”, quali l’analisi, la valutazione, la lettura, la comprensione, l’elaborazione e la sintesi, “Note Motivazionali”, come il coinvolgimento, la passione e la valorizzazione, e “Azioni Identitarie”, ovvero l’attivazione, il fare, il costruire, il realizzare, il concretizzare e l’agire.

 

Affrontare la questione dell’orientamento nel percorso S.O.S. significa considerare tre dimensioni fondamentali: Io, l’Altro e Noi. Finora ho evitato di utilizzare il termine “gruppo” poiché presupporrebbe il riconoscimento degli altri, un prerequisito fondamentale non sempre presente. Senza questa consapevolezza, parlare di gruppo risulta prematuro. È necessario innanzitutto diventare consapevoli del proprio contesto e delle persone che ci circondano.

L’attivazione dell’intelligenza orientativa avviene introducendo nel sistema una dinamica che invita gli individui e il collettivo a rallentare, a fermarsi con lo scopo di osservarsi e ascoltarsi reciprocamente. Questo facilita una forma di geolocalizzazione in cui l’individuo diventa persona, riconoscendo l’altro.

 

La distinzione tra “individuo” e “persona” è fondamentale per comprendere la profondità e la complessità delle relazioni umane, soprattutto nel contesto educativo e sociale. Questi concetti, pur essendo spesso usati in modo intercambiabile nella lingua quotidiana, riflettono due modi di percepire e di interagire con sé stessi e con gli altri, portando con sé implicazioni significative per l’orientamento e la formazione delle identità individuali e collettive. Con individuo si intende infatti l’essere umano considerato nella sua singolarità, distinto da ogni altro. Questo termine enfatizza l’unicità biologica, psicologica e fisica di ogni persona, sottolineando l’autonomia e l’indipendenza.

Dal punto di vista dell’individualismo, l’attenzione è focalizzata sul sé, sulle proprie necessità, desideri e obiettivi personali. In un contesto educativo, considerare gli alunni semplicemente come individui può portare ad un approccio che valorizza soprattutto lo sviluppo delle competenze individuali e il successo personale. Il rischio è di trascurare l’importanza delle relazioni sociali e della responsabilità verso gli altri.

 

La “persona”, invece, implica una dimensione più ampia che include non solo l’individualità ma anche la relazionalità. Essere una persona significa essere consapevoli di sé stessi in relazione agli altri. Questo concetto sottolinea l’interdipendenza e la capacità di entrare in relazione empatica con gli altri, di costruire legami, di lavorare in gruppo e di contribuire alla comunità. In ambito educativo, considerare gli studenti come persone significa promuovere un apprendimento che è sociale, collaborativo e orientato alla costruzione di un senso di appartenenza.

Evidenzia il mio correttore di bozze: tra le competenze che un individuo dovrebbe sviluppare ci sono oltre quelle intrapersonali anche quelle interpersonali. Credo siano fondamentateli proprio in vista del successo personale visto che l’individuo non vive solo sulla terra. Una chiave per rafforzarlo nel suo essere anche persona è proprio potenziare quest’ultime.

 

Per promuovere questa transizione, è necessario adottare un approccio metacognitivo, che non propone delle soluzioni preconfezionate ma pone domande volte a incrementare la consapevolezza degli studenti. Non forniamo risposte dirette, ma facilitiamo l’attivazione del dialogo interiore e del confronto collettivo.

 

Ad esempio, abbiamo posto la domanda aperta: “Perché siamo qui e qual è il problema da affrontare?” Questa domanda potente invita i partecipanti a immergersi in un nuovo scenario, attivando i “Pensieri Nobili” senza dare nulla per scontato. Chiediamo agli studenti: “Cos’è un problema, in generale e in questo caso specifico?” Queste domande coinvolgono tutti e danno a ciascuno la possibilità di contribuire alla soluzione, stimolando i “neuroni bussola”

 

Un percorso evolutivo necessita non solo di risvegliare e allenare i Pensieri Nobili, ma anche di stimolare le Note Motivazionali. Per questo motivo spostiamo l’attenzione degli studenti sulle emozioni che provano di fronte al problema e pungolandoli ad attivare le Azioni Identitarie. Tutto questo ha la finalità di allargare la prospettiva e intravedere nuove possibilità.

 

Queste strategie agiscono come un soffio sul potenziale inespresso o sopito della classe, permettendogli di accendersi.

 

Se vuoi approfondire i nostri percorsi e desideri proporli in veste di orientatore o insegnante ai tuoi alunni, contattaci. OrientareOggi è una comunità che crede nell’arricchimento reciproco e nel cambiamento sistemico attraverso la diffusione di una cultura dell’orientamento innovativa.

 

 

Di Massimo Ravasi

Condividi questo articolo:

Potresti leggere anche:

IL PENSATORE SISTEMICO

Tra aprile e maggio, concluderò una serie di percorsi formativi che mi hanno permesso di accompagnare più di un gruppo di insegnanti durante quest’anno scolastico.

LEGGI TUTTO »

Scopri di più da ORIENTARE OGGI

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading