E potenzia l’intelligenza orientativa
Quando Omero ha cominciato a scrivere l’Odissea ha cominciato a narrare le esperienze di Ulisse riportando viaggi, navigazioni, vissuti. Durante la narrazione pone via via l’accento sulle esperienze dei personaggi, mettendo in evidenza da un lato la razionalità del pensiero, dall’altra i vissuti ed infine le strategie utilizzate da ciascuno per sbrogliare situazioni intricate. Oggi, possiamo dire che quello che Omero ha scritto è un capolavoro di meta cognizione per i suoi personaggi.
Ma cos’è la meta cognizione?
La meta cognizione fa riferimento:
- Alla consapevolezza del soggetto rispetto ai processi cognitivi
- All’attività di controllo esercitata sugli stessi
Permette di approfondire i nostri pensieri e, quindi, anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento. È un processo di autoriflessione sul fenomeno conoscitivo, su cosa e come stiamo imparando e su quali sono le motivazioni che ci spingono a imparare quella determinata nozione.
Teorizzata e studiata, in primis da Flavell, i processi meta cognitivi hanno in Borkowsky un approfondimento. Borkowsky mette in evidenza come alla base delle capacità metacognitive siano presenti relazioni funzionali fra motivazione, cognizione, stati personali e situazionali.
Gli elementi che entrano in gioco all’interno di queste relazioni sono:
- Conoscere le strategie che ho a disposizione
- Saper applicare le strategie all’interno del contesto adeguato
- Saperle monitorare
- Avere la consapevolezza che le proprie capacità cognitive, emotive e sistemiche possono crescere e svilupparsi
- Unire a tale consapevolezza l’impegno nello studio/verso un obiettivo che voglio raggiungere
- Sviluppare motivazione intrinseca nei confronti degli obiettivi
- Abbandonare la paura del fallimento
- Avere molteplici immagini di sé
- Possedere conoscenze approfondite su argomenti diversi
Parte interessante di questo ciclo, su cui lavoriamo in maniera costante noi di Orientare Oggi, è l’apprendimento.
Considerate a 360 gradi ed in termini olistici, l’apprendimento del sé e la riflessione meta cognitiva sono parti integranti ed indispensabili del costrutto dell’intelligenza orientativa.
Infatti, riconosciuta come una delle competenze chiavi dal MIUR, il saper apprendere (a tutto tondo) diventa indispensabile per adattarci alla dinamicità del nostro tempo, in cui è sempre più necessario muoversi nell’ottica di una continua riscoperta e messa in discussione di parti di sé e modalità d’essere.
Ecco allora che mantenere attiva la propria bussola sulla riflessione dei fattori che interagiscono nell’apprendimento personale ci accompagna a diventare i migliori esperti di noi stessi e dei processi che regolano le nostre azioni ed i nostri modi di essere e soprattutto ci permettono di scegliere.
IN PRATICA COME LO FACCIAMO?
LABORATORIO: IL VILLAGGIO RITROVATO
Scegliere, un verbo che è emerso spesso nei laboratori fatti con i ragazzi di seconda media in questa seconda parte dell’anno. Il villaggio ritrovato è stato un laboratorio in cui i ragazzi hanno vissuto processi di riflessione e potenziamento, in particolare rispetto alle attitudini ed alle proprie caratteristiche per poi costruire la propria definizione enciclopedica e soprattutto condividerla con gli altri. E’ stato, in primis nel riconoscimento di è e successivamente nel riconoscimento reciproco, nonchè nel mettere luce sui processi che vivono insieme, a far generare nuovi apprendimenti e potenziare la loro intelligenza orientativa per far si che possano di volta in volta decidere che direzione prendere.
Con loro il viaggio è appena cominciato: abbiamo osservato ciò che hanno nella stiva e conosciuto i loro compagni di viaggio. Hanno scritto l’incipit della loro Odissea e raccontato le emozioni di una scelta che si avvicina. Li attendiamo in terza media con “Il viaggio dell’eroe” per continuare la loro narrazione, ed aggiungere tasselli alla loro consapevolezza.