Lo sviluppo del pensiero e dell’intelligenza orientativa permette ai ragazzi e giovani, nel periodo transizione scuola/lavoro, di esplorare la propria posizione in relazione al mondo delle professioni.
L’ analisi dei propri interessi e capacità si accompagna al confronto con le professioni presenti nel mercato del lavoro attuale, e nello specifico con le caratteristiche e requisiti d’accesso, quali ad esempio: conoscenze, competenze tecnico professionali, competenze sociali e relazionali, titoli di studio, esperienze.
Bisogna considerare tuttavia che accanto alle professioni tradizionali ce ne sono altre, emergenti, legate soprattutto al mondo informatico digitale.
Il Word Economic Forum nel 2020 ha dichiarato che “la domanda per le professioni emergenti, ad alto livello di digitalizzazione, è destinata a crescere contemporaneamente all’adozione di nuove tecnologie nei processi di produzione di beni e servizi”. Non solo, il 65% dei lavori che si saranno nel 2030, ancora non esiste.
Già perché se guardiamo anche indietro nel tempo, fino a 10 anni fa non esisteva il Social Media Marketing, l’App Developer o il Data Scientist.
Come orientarsi quindi? Quali competenze apprendere? Come assicurarsi di essere pronti ad applicare quanto stiamo imparando?
Orientarsi e confrontarsi con il mondo delle professioni significa lavorare sulla consapevolezza che quello che stiamo apprendendo oggi fra qualche tempo dovrà essere aggiornato e innovato.
Le competenze tecnico professionali che si acquisiscono nei percorsi formativi scolastici e lavorando, sono infatti importanti se sostenute e guidate da altre, afferenti principalmente alla sfera emotiva, sociale, relazionale e che sono: “le capacità di pensiero analitico, la creatività, il pensiero critico e le capacità analitiche, il problem solving e autogestione, l’abilità di lavorare all’interno di team multidisciplinari ”.
Allenare la propria intelligenza orientativa permette quindi di ampliare il proprio orizzonte culturale, di sviluppare consapevolezza su di sé, e di apprendere e consolidare proprio quelle competenze che permettono di affrontare la novità e il cambiamento con maggiore efficacia.