INGEGNERIA ORIENTATIVA

L’ingegneria è la disciplina, a forte connotazione tecnicoscientifica, che ha come obiettivo l’applicazione di conoscenze e risultati propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali per produrre sistemi e soluzioni in grado di soddisfare esigenze tecniche e materiali della società attraverso le fasi della progettazione, realizzazione e gestione degli stessi. 

 

Nello stesso modo, l’ingegneria orientativa di Orientare Oggi va nella direzione di tradurre conoscenze filosofiche, sociologiche e psicologiche per realizzare con bambini, giovani ed adulti cammini di benessere e di attivazione della propria bussola interiore. 

 

Il tutto prende avvio con la progettazione di una storia. Secondo Bruner il pensiero narrativo è uno dei due modi principali di pensiero, con cui gli esseri umani organizzano e gestiscono la loro conoscenza del mondo, anzi strutturano la loro stessa esperienza immediata.  

 

Per questo progettare una storia ci permette di coinvolgere chi viaggia con noi nell’esplorazione e nella comprensione del proprio mondo interiore. Ci permette di aprire spiragli e supportare rivelazioni di esperienze individuali e collettive, di comprenderne il significato e di dargli nuova luce e nuova prospettiva culturale, sociale e perché no, anche emotiva. 

 

Il ciclo di Kolb e il suo movimento circolare disegnano i contorni ed accompagnano la costruzione di questa narrazione.   

 

Connesso in primis all’esperienza concreta, il ciclo di Kolb procede poi verso l’osservazione riflessiva, la concettualizzazione astratta e l’effettiva verifica.  

 

Tradotto negli incontri di ingegneria orientativa che proponiamo, il ciclo di Kolb ci accompagna, nell’osservare il disegno dall’alto e notare come, il pensiero divergente, quello assimilativo, quello convergente e quello accomodante possono realizzare diverse immagini di un io che è caleidoscopico e multiforme.  

 

In questo ciclo, si vanno a collocare i 4 passaggi evolutivi legati all’apprendimento ed alla costruzione e ricostruzione della narrazione personale:  

 

dalla non consapevolezza, si passa ad un momento in cui invece si è più consapevoli (effetto wow) e si può avviare quella che ci piace definire la nostra prima definizione enciclopedica.  

 

L’avvio dell’osservazione riflessiva è seguito da una spinta motivazionale nell’aggiungere mattoncini rispetto alla consapevolezza personale e a rendersi le migliori versioni di sé stessi. L’ultima fase rappresenta il passaggio alla consapevolezza ed alla sperimentazione attiva di queste diverse rappresentazioni. 

 

Fermarsi, riflettere,  strutturare e sperimentare possono essere i verbi caratterizzanti il ciclo di Kolb che vanno a sostenere l’arte della realizzazione del nostro processo orientativo, che ha come output la proto tipizzazione e la costruzione di ipotesi.  

 

Tuttavia, come nell’ingegneria edile, civile, ambientale, anche in quella orientativa, una parte rilevante la gioca la gestione del processo: ricco di complessità, di luci e di ombre e di pieghe da stirare, il processo verso il potenziamento dei propri semi generativi e la creazione di nuove narrazioni implica l’accogliere il viaggio per quello che è, scartando alcune ipotesi e concentrandosi sullo sviluppo delle tappe e non sul risultato e la meta finali.  

 

“Nella vita abbiamo di meglio da fare che accelerarne il ritmo.” Sostiene Gandhi. 

 

Siediti e prenditi un minuto. Apri una parentesi. Respira, in maniera bilanciata e comincia a sentire cosa dice il tuo cuore, cosa esprime la tua pancia e cosa pensa la tua testa. Utilizzare l’mbraining all’interno di un percorso di orientamento significa accompagnare le persone nel riscoprire l’utilizzo di cervelli multipli e sviluppare l’integrazione tra diverse parti di noi che spesso fatichiamo a valorizzare ed ascoltare. L’mBIT è l’insieme di tecniche che accorda la comunicazione tra testa, cuore e pancia, facendo emergere le multiple intelligenze che ci appartengono. 

 

Permette la gestione del processo, ascoltando in maniera lenta ed attenta i segnali che arrivano dal corpo oltre che dalla mente.  

 

Proprio come l’ingegneria edile, civile, ambientale si spendono per la salvaguardia di ambienti e patrimoni mondiali, così, l’ingegneria orientativa permette la conservazione, la restaurazione e il mantenimento di opere d’arte, valorizzandone la bellezza e l’unicità.  

 

Questo è il “che cosa” di Orientare Oggi che chiude il cerchio di Sinek e che traduce nella pratica operativa il perché e il come orientativi. L’integrazione dei tre cerchi è la bussola che da senso e significato all’accompagnare bambini, giovani, adulti verso la loro andatura, e condividere l’essere viandanti coraggiosi che costruiscono il loro sentiero di ben – essere, conquistando una tappa alla volta. 

Condividi questo articolo:

Potresti leggere anche:

CONSAPEVOLEZZA E CONSAPEVOLEZZE

“L’essenziale è invisibile agli occhi” La complessità e la dinamicità della condizione umana, sociale ed economica è evidente nella quotidianità. Le disuguaglianze, le contraddizioni, e

LEGGI TUTTO »

MINDSET IN CONSTRUZIONE

L’orientamento come pratica per leggere la quotidianità In questo periodo dell’anno stiamo portando avanti con Orientareoggi un percorso formativo legato alla motivazione con i docenti

LEGGI TUTTO »