Per orientare efficacemente, uno dei principi da tenere in considerazione è cogliere quale sia la percezione della realtà della persona che stiamo accompagnando. Procedere con il proprio paio di occhiali ignorando (nel senso di non sapere) come l’altro veda il mondo porta, in alcune occasioni, a proporre focus di poco interesse per il diretto protagonista.
In concomitanza con alcuni laboratori di orientamento attuati in Veneto, abbiamo avuto l’occasione di sondare quale sia la percezione della realtà di 100 ragazzi all’ultimo anno delle scuole medie. Le riflessioni che seguono nascono da una lettura dei dati raccolti.
Nello specifico ai ragazzi è stata proposto questo quesito:
quali aggettivi useresti per definire la nostra realtà, il nostro mondo?
Ascoltando i ragazzi è emersa una visione polarizzata del mondo. I ragazzi hanno inserito, infatti, nelle loro liste coppie di aggettivi agli estremi l’uno con l’altro. Eccone alcune:
bello ma anche brutto,
ricco di opportunità ma anche poco libero,
profondo ma anche superficiale,
grande ma anche piccolo,
triste ma anche gioioso,
ricco economicamente ma anche povero,
serio ma anche divertente
I binomi possono essere letti in più modi:
- Prima ipotesi: sono il frutto di una mancata capacità di cogliere le sfumature. I ragazzi conoscono il bianco e il nero ma non ciò che c’è nel mezzo;
- Seconda ipotesi: le polarizzazioni sono la conseguenza del fatto che gli adolescenti sono immersi in una realtà ambigua e incoerente che faticano a comprendere. Sanno, per lo più inconsapevolmente, che fra gli estremi c’è qualcosa, ma tuttavia semplificano;
Comunque sia, il dato di fatto è che vi sono delle polarizzazioni che rivelano un’incapacità di gestire la zona grigia. Proprio per questo vanno proposte esperienze che permettano ai ragazzi di sviluppare più pensiero critico, ad esempio posizionandosi lungo una linea che presenta agli estremi gli aggettivi polarizzati. La funzione di queste esperienze è di potenziare la capacità di leggere le sfumature e trovare la propria nota e nel caso si avverta un’insoddisfazione di fondo, valutare strategie e comportamenti funzionali a spostarsi.
In più casi alcune parole con significato diverso sono state usate come sinonimi. Un esempio è: complicato, difficile, complesso, incasinata. Per noi di Orientare Oggi queste informazioni sono elementi fondamentali quando iniziamo a progettare un’esperienza orientativa. Sappiamo infatti che le forme verbali e le parole che utilizzeremo, potranno aver un effetto sulla percezione di chi ascolta. Proprio per questo ogni volta valutiamo quali parole chiave evidenziare, e ripetere in più occasioni, dopo che ne è stato spiegato il significato o lo si è esplicitato grazie al contributo dei ragazzi. La finalità è immettere conoscenza riguardante il proprio sistema di riferimento. L’obiettivo è arricchire la visione dei ragazzi facendoli socializzare con parole di cui prima non conoscevano il significato.
Curiosità!!! nelle liste proposte dai ragazzi l’aggettivo veloce è quasi assente; mancante dal tutto accelerata.
Un’ipotesi che spiega questo fenomeno è che i ragazzi sono nati in un contesto accelerato e quindi non percepiscono questo vettore. Tuttavia, anche in questo caso, l’informazione va sfruttata. Se i ragazzi ignorano a quale velocità stiamo andando saranno portati a prendere le scelte importanti ad uguale velocità. Il rischio che incappino in errori valutativi è altissimo, visto il numero di variabili che entrano in gioco anche nello scegliere, ad esempio la scuola futura. Proprio per questo le esperienze che proponiamo allenano a rallentare e a potenziare i processi di consapevolezza, sentire e utilizzare le emozioni perché fondamentali nel processo di scelta e di guardare con pensiero critico al proprio sistema di riferimento.