APPRENDERE ORIENTANDOSI

Orientamento e Apprendimento sono due parole che se connesse danno vita a un binomio che ha il potere di incidere sulla globalità della crescita personale, individuale e di gruppo.

 

L’orientamento traccia le mappe e interroga sul modo migliore di raggiungere un obiettivo o una meta. Promuove i processi di consapevolezza concentrando l’attenzione su determinati punti. Facilita la focalizzazione. L’osservazione continua porta alla raccolta di quelle informazioni necessarie per sviluppare un’idea. Importante: le informazioni in sé sono semplici dati mancanti di un significato.

 

Quest’ultimo si genera grazie ad alcuni verbi: analizzare, comprendere, rielaborare, valutare, connettere -.

 

Risultato finale: ho le idee più chiare. Effetto: mi sento più auto-efficace. Le informazioni hanno una doppia natura: interna quale conoscenza di sé e recupero di ciò che già ho sperimentato, archiviato, sintetizzato; esterna, intesa come insieme di percezioni, informazioni, conoscenza del mondo e dei fenomeni. Il rischio di smarrirsi nei flussi di conoscenza sia interni che esterni è alto.

 

Nel primo caso spesso ci si trova di fronte al Caos, nel secondo all’eccesso di dati. Un buon principio è chiedersi quali bit vadano recuperati per soddisfare un obiettivo prefissato a monte. In questo modo si evita l’illusione di poter trovare una direzione procedendo a random nelle migliaia di informazioni. Esistono tuttavia delle eccezioni: talvolta capita di inciampare in una pepita d’oro, seppure ci si trovi lì per altro. Tuttavia occorre essere capaci di riconoscerne il valore.

 

Già da queste poche righe si può cogliere come l’apprendimento umano abbia una natura molto complessa.

 

In molti casi le risorse che ne costituiscono la sua struttura sono molto instabili.

Ad esempio la curiosità è allo stesso tempo un motore utile a focalizzare che una fonte di distrazione. Quando iper stimolata manda il cervello in tilt e a quel punto si fatica a mantenere la concentrazione sull’obiettivo. Riporto, a questo proposito, un inciso del mio correttore di bozze perché chiarifica il perché la capacità di Apprendere orientandosi sia fondamentale: durante l’adolescenza l’apprendimento è, molte volte, un grande caos.  L’adolescente è spesso poco consapevole delle sue potenzialità e di come sfruttarle al meglio.

 

Questa è una fase della vita dove la skill apprendere ad apprendere andrebbe proprio potenziata. Introdurre questo allenamento potrebbe portare i più giovani a raggiungere altissimi livelli di conoscenza. A questo proposito la metacognizione è l’abilità che consente un profondo livello di autoconsapevolezza dei propri processi cognitivi e non solo.

 

Permette di comprendere il proprio modo di funzionare e dare il meglio di sé. Probabilmente in tal senso facilita la messa in ordine di quel caos iniziale in cui spesso, anche noi adulti, ci troviamo. Si tratta di un vero e proprio disorientamento.

 

Ti faccio un esempio: i bambini quando ancora non hanno acquisito un metodo di studio procedono ascoltando l’insegnante, la mamma, il tutor, spesso andando contro le proprie caratteristiche di funzionamento.

 

A volte questa pratica è funzionale a provare e conoscere più modi di approcciarsi alle diverse situazioni ma sul lungo tempo, crescendo può diventare disorientante. Di fronte a nuovi compiti spesso non sa come procedere. Questo caos assume una forma ordinata grazie alla didattica metacognitiva.

 

Potenziare la tecnica delle autoistruzioni e delle domande rafforza la capacità di apprendere ad apprendere step by step.  

Tutto ciò è molto diverso da studiare e immagazzinare solo informazioni. Vuol dire sviluppare anche una mente critica, in grado di fare delle scelte non casuali, una mente flessibile e creativa nel tempo. Allo stesso tempo il bambino svilupperà uno stile attributivo strategico a vantaggio del suo senso di autoefficacia (auto-motivazione, autoregolazione ecc.).

 

Proprio per questo apprendere ad apprendere è una di quelle abilità che andrebbero insegnate fin dalla giovane età. La metacognizione è proprio una fra le forme di orientamento più elevate. I processi metacognitivi possono evidenziano tra l’altro come per rafforzare una forma di pensiero elevato vadano ascoltate le diverse vibrazioni che partecipano alla sua melodia.

 

Ad esempio: mentre nella parte alta del nostro organismo si svolgono le operazioni razionali, nella parte centrale si trova un laboratorio alchemico incredibile.

Mi riferisco al cuore, che tra l’altro ha del tessuto neuronale. Oramai è scientificamente provato che Il cuore abbia una memoria e una sua riflessività. Certo si tratta di un pensiero diverso rispetto a quello prodotto dal nostro cervello Testa. Le medesime informazioni vengono lette con altri codici.

 

Un ramo di pesco ha il potere di dilatare le pupille, le narici, mettere in ascolto e di provocare una sospensione dell’anima:

Si sono schiusi

alla brezza della primavera

i fiori di pesco.

Stanno sui rami e tra le foglie

nessun dubbio.

 

(Eihei Dôgen)

Filtrate dal cuore le fredde informazioni si scaldano e generano una connessione il cui risultato questa volta è: Bellezza.

 

L’orientamento ha fra i suoi fini anche questo: donare bellezza all’esistenza a cui stiamo dando forma.

 

Quanto vuoi sia bello che ciò che fai, che ciò che vivi, che ciò che pensi, che ciò che senti?

 

Una volta scaldate dal cuore le Informazioni si riempiono di un valore unico e connesse generano la motivazione adeguata ad agire. Il pensiero, questa volta, si sposta verso il basso: nella pancia. Metaforicamente la pancia è una sorta di caverna, dove ognuno depone l’immagine di sé. Le esperienze nella realtà mettono continuamente in gioco la propria identità. A volte quest’ultima viene confermata, rafforzata, stimolata a insistere.

 

Ci sono invece situazioni in cui l’identità non supera il test di conferma. Le conseguenze possono essere disastrose oppure portare a nuove fioriture. Se nelle occasioni in cui l’identità viene confermata la pancia non oppone resistenza, nel caso della disconferma scattano le paure, gli alibi, gli auto-sabotaggi. Accettare la propria imperfezione e percepirla come un’opportunità di miglioramento, di superamento di ciò che si è, di trasformazione richiede fatica, sempre e comunque. Le battaglie che si svolgono nel nostro intestino sono terribili e a volte portano a veri e propri crampi. La pancia parla, anzi quando vuole attenzione, urla.

 

Urla al cuore di avere compassione della propria fragilità, al cervello di fare uno sforzo di creatività per superare gli ostacoli. Sono vere e proprie onde di energia che attraversano il nostro corpo. Sono onde necessarie ad attivare il Coraggio. Per affrontare una decisione, un problema o una crisi, ne serve molto di coraggio.

 

Tutto ciò che avviene nell’intero ciclo di una vita è un movimento esistenziale che può essere consapevole o inconsapevole. Cosa cambia?

Da orientatore sono convinto che la consapevolezza sia una delle chiavi per rintracciare il Senso Esistenziale ma non solo. La consapevolezza amplifica l’Energia Esistenziale.

Talvolta in classe, mentre propongo ai ragazzi degli esercizi per allenare l’intelligenza orientativa, dico a qualcuno di mettere una mano sopra la testa di un compagno, senza toccarlo.

Dopo un secondo esclama: “Scalda”.

 

I pensieri sono il risultato di un circuito elettrico molto sofisticato. Mangiando, gli alimenti ingeriti grazie a un processo chimico diventano altro e forniscono energia al nostro corpo. Nel cervello questa energia viene utilizzata per produrre qualcosa che non si può toccare ma può modificare profondamente la realtà di milioni di persone: idee.

 

C’è di più: il cuore produce un campo energetico che può arrivare fino a tre metri. Ne sa qualcosa chi promuove eventi in cui le persone ballano, cantano e fanno festa.

E la pancia?

 

Le reazioni più esplosive, nel bene e nel male, arrivano sempre dal basso. Là sotto c’è l’istinto di sopravvivenza, la ferinità ma anche la nascita. L’orientamento ha lo scopo di facilitare anche la conoscenza del cervello cuore, del cervello testa e del cervello pancia così da promuoverne l’alleanza.

 

Insieme danno vita a un’armonia di incredibile bellezza:

Il Cantico dell’apprendimento della vita.

 

 

 

Di Massimo Ravasi

 

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