LUNGO TUTTO il CORSO della VITA: PAROLE CHIAVE di RINASCITA

“Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno” P. Neruda

 

E’ impressionante come questa frase breve, riassuma il senso dell’orientamento.

Ogni giorno, abbiamo davanti a noi 24 ore da orientare. Spesso non cogliamo l’intensità e il contenuto di questo tempo. Poi arriva la Pasqua. I ritmi calano per qualche giorno e si ha il tempo per osservare la rinascita, della terra, dei fiori, del sole che si scalda. Provando a cambiare punti di vista (POV) e creando connessioni meno lineari.

40 GIORNI

Pasqua arriva dopo 44 giorni di calendario dal mercoledì delle ceneri.

Le domeniche non si contano. Ecco allora che la rinascita avviene dopo un periodo di 40 giorni. 40 giorni in cui, come Matteo recita nel Vangelo: “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame”. 40 è anche il numero con cui l’Antico e il Nuovo testamento raffigurano i momenti salienti dell’esperienza della fede del popolo di Dio come i quaranta i giorni del diluvio universale o quei quaranta passati da Mosè sul monte Sinai.

Insomma un numero che ritorna spesso nella cultura cristiana come periodo di salite e di difficoltà. Periodo in cui si muore e si è tentati di lasciare la presa.

 

Insight orientativo: questi 40 giorni, coincidono con l’arrivo della primavera, periodo in cui il terreno ancora rigido dalle gelate invernali, comincia a rilasciare profumi e ad essere lavorato. Si lascia spazio alla morbidezza, al colore caldo dei fiori che sbocciano e che, in fondo, durante questi 40 giorni hanno avuto il tempo di mettere radici.

 

Un po’ come in quei periodi dove, senti che si stanno muovendo pezzi di te. In cui percepisci la fatica del movimento, fisico e/o mentale, ma ancora non si vedono con chiarezza i germogli dei semi, magari piantati qualche bell’annetto fa! Mai capitato? Focalizza uno di quei momenti ed osservalo: quali colori? Quali forme? Con chi eri? Com’eri? Fisicamente? Emotivamente?

CENERE

Questi 40 giorni sono preceduti dal rito delle ceneri: pentimento dell’uomo nei confronti del peccato. La cenere con cui i sacerdoti cospargono il capo dei fedeli durante il mercoledì delle ceneri è ottenuta dai rami di ulivo bruciati l’anno precedente. In generale la cenere di legna si presenta come un materiale grigio, molto leggero, soffice e sopratutto privo di acqua.

 

Essa è ricco di tutti quegli elementi nutritivi che sono a volte carenti nel terreno e che non sono facili da integrare, come il fosforo, il potassio, il magnesio e il calcio. Ecco allora un nuovo simbolismo: la cenere nutre, allontana l’uomo dal peccato e lo accompagna verso la rinascita. Rinascita che non è senza fatica e senza riflessione, ma che porta nuova sostanza nutritiva.

 

Insight orientativo: hai mai vissuto periodi di ambivalenza, dove vengono nutrite costantemente e nello stesso modo due o più posizioni diverse, ed in cui la fatica di scegliere e di spostarsi da una parte piuttosto che dall’altra risulta “una camminata nel deserto” dove le oasi sono solo dei miraggi? Quali elementi hanno nutrito una posizione piuttosto che l’altra? Quali idee? Quali emozioni? Quali scelte? E perché no, quali azioni?

FENICE

Morte e resurrezione. E innanzitutto la consapevolezza che con le proprie forze si possono affrontare le più gravi calamità, e uscirne più solidi di prima. Il mito dell’araba fenice affonda le sue radici nell’antichità, a partire dai culti degli egizi, quando i popoli avevano la necessità di aggrapparsi ad alcuni miti per trovare le energie necessarie per reagire alle avversità della storia. Il mito dell’araba fenice è antico, ma nel suo significato attualissimo. Fa una deviazione rispetto ai POV religiosi visti fino a qui, ma, oggi, la scrittura va per associazioni creative.

 

Una delle leggende di cui è protagonista narra che l’araba fenice nacque in cima al sacro salice di Heliopolis. Viveva vicino a una sorgente d’acqua in un’oasi del deserto in Arabia ma di tanto in tanto tornava a Heliopolis posandosi sull’obelisco del santuario cittadino. Ogni 500 anni costruiva un nido sopra a un albero utilizzando, vi si adagiava sopra e attendeva di essere bruciata dai raggi del sole. Le sue lacrime hanno proprietà curative potentissime e la capacità di rinascere dalle proprie ceneri.

 

 

Insight orientativo: “attendeva di essere bruciata dalle ceneri”: quindi in qualche modo sceglie il dolore per riscoprire la sua forza. E tu? Quali dolori decidi di affrontare? Nei periodi di fatica, quali risorse metti in gioco di te? Cosa scopri da quei muscoli, mentali o fisici che siano, della tua forza, o delle tue aree di miglioramento? In che modo, rinasci più forte? In che modo sfrutti le tue potentissime lacrime? Le abilità che osservi e pratichi per ricostruire il tuo mondo?

UOVO

Sempre secondo la leggenda, dalle ceneri emerge un uovo che, grazie al calore dei raggi solari, cresce molto rapidamente facendo nascere la nuova fenice nel giro di 3 giorni. Una volta spiccato il volo, l’uccello mitologico raggiunge Heliopolis e ricomincia la sua lunga vita. 

 

La scelta di essere bruciata dai raggi solari, le lacrime potentissime come passaggi dalla morte ad una nuova vita. Con la nascita da un uovo. Dalla simbologia perfetta senza capo ne fine, l’uovo viene utilizzato nelle diverse culture come simbolo di fecondità, di nuova vita. E’ ricettacolo di vita. In quanto simbolo dell’origine primordiale del mondo, l’uovo era considerato l’archetipo in grado di riportare ogni elemento alla sua purezza originaria, risanando la corruzione della materia.

 

 

Insight orientativo: hai aperto qualche uovo pasquale in questi giorni? Ecco metaforicamente: hai dato vita a nuovi pensieri, nuove emozioni? Hai riportato alla luce qualche aspetto di te che era stato sotto le ceneri da un po’? Se si quale? Se no, hai osservato qualcosa o qualcuno a cui poterti ispirare? A quale nuova lunga vita vuoi dare avvio con la tua rinascita? Qual è il significato delle nuove azioni a cui stai pensando?

RINASCITA

40 giorni, ceneri, fenice e uovo, parole che hanno un fil rouge nel considerare i momenti di difficoltà come elementi endogeni all’interno del corso della vita delle persone.

Periodi più o meno lunghi, più o meno intensi a seconda della sensibilità e dell’unicità di ognuno, ma che possono essere osservati come elementi di crescita ed arricchimento.

 

Ci consentono di rinascere, di far germogliare una seconda possibilità, nel momento in cui abbiamo il coraggio di scoprire in noi nuove risorse e nuovi adattamenti e di integrarli in maniera originale nella nostra narrazione personale e nel nostro percorso di vita.

 

 

Di Sara Marchiori

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