DIALOGO INTERIORE

Il 2023 si sta rivelando un anno ricco di opportunità per contribuire al successo scolastico di molti studenti grazie ai fondi stanziati dal PNRR. Fra le varie opportunità a cui le scuole possono far ricorso vi è anche quella di proporre dei percorsi di coaching e mentoring ad alunni a rischio di dispersione scolastica. Novità che arriva come una stella cometa: il coaching entra a piè pari nelle scuole per dare un contributo alla crescita e al potenziamento personale. Così, in previsione di uscire in mare aperto, visto che già sono arrivati dei primi segnali di luce dai fari di qualche Istituto Comprensivo, nella rimessa di Orientareoggi stiamo preparando l’attrezzattura più adatta per affrontare questa nuova sfida.

 

Conrad mi ricorda che: “Non c’è niente di misterioso per un marinaio se non il mare stesso, che è padrone della sua esistenza e imperscrutabile come il destino.”. Una frase da tenere presente ogni volta che si inizia a tracciare una nuova rotta.

 

 

Una parentesi poetica:

Il mare in cui navigo è unico e irripetibile; è quello delle storie delle persone che ho la fortuna di incontrare. Mi imbatto nei più incredibili tesori. Scendendo in profondità, mi è capitato talvolta di scorgere dei velieri, ormai coperti da alghe e frequentati dai branchi di pesci. Dentro un carico d’oro luccica. E in superficie il luccichio del sole, qualche gabbiano che scende in picchiata per pescare una sardina portata all’aria da un’onda del destino. A volte il mare è in tempesta, dei giorni è di un blu accogliente, altri si fa nero…

Come si fa a non lasciare andare il pensiero pensando al mare.

 

La storia dell’umanità è una continua navigazione psico-emotiva, sebbene si abbia una tendenza finale al materialismo. Una sorta di caduta o di complementarietà fra l’astratto e il concreto.  Un bisogno di Toccare, un po’ come San Tommaso! Una dimensione psico-emotiva originata tra l’altro da energia, quella neuronale, quella cardiaca, quella intestinale. I neuroni comunicano tra di loro attraverso strutture altamente specializzate chiamate sinapsi. Queste sinapsi possono essere elettriche o biochimiche.

 

Che ha che fare tutto questo con il coaching?

 

Orientatori, coach, counselor, psicologi, psicoterapeuti e tutti gli altri che ho dimenticato, hanno un fil rouge in comune: innescare il dialogo interiore. Ognuno con una finalità, una modalità, una scuola diversa, ma il processo che si vuole innescare è il medesimo: promuovere il collegamento fra sinapsi.

 

Le domande, le facilitazioni, le riformulazioni, le pause, i gesti, il silenzio sono i morsetti che collegano quei fili non ancora collegati, spezzati, in alcuni casi tagliati, di chi ho di fronte.

Insomma, sono un elettricista: un artigiano consapevole che vi sono alcune regole da rispettare per evitare cortocircuiti. Il tutto va fatto con la massima attenzione. Si tratta di materiale umano e in questo caso anche molto instabile, passatemi il termine, vista l’età.

Così sto disegnando una mappa su cui fissare alcuni punti di riferimento. Ogni luogo andrà poi scoperto. Mi preparo ad incontrare luoghi angusti in cui addentrarmi: qualche bosco di rovo a cui dovrò fare attenzione.

 

Il punto di inizio: sono percorsi che hanno il fine di evitare l’abbondano scolastico precoce, ossia hanno lo scopo di incidere sul significato che questi ragazzi attribuiscono alla parola Apprendimento.

 

Il mio correttore di bozze, a ragione, segna a margine di Apprendimento: “Scusami ma anche qui mi stuzzichi. Direi che molti ragazzi non l’hanno nemmeno in mente la parola apprendimento, alcuni non ne conoscono forse nemmeno il significato: sull’insegna luminosa che compare davanti a loro al mattino quando vengono buttati giù dal letto dalla sveglia, c’è solo: scuola…ovvero gran rottura di balle, obbligo e inutile perdita di tempo. Quindi forse più che di incidere sul significato della parola apprendimento direi che si tratta di far in modo che loro siano in grado di comprenderne anzi attribuirne un personale significato, e che forse anche l’apprendimento diventi per loro non solo un obiettivo di crescita personale ma anche un valore.

 

Mind set personale: imparerò molto da questi incontri. Sii curioso, ascolta perché hanno già imparato molto dalla vita.

 

Il contributo che posso dare? Promuovere il dialogo interiore.

A 360° gradi? Libero?

C’è un mandato preciso, che non posso ignorare. È molto simile al business coaching che mira a potenziare l’autoefficacia, ossia quella sensazione personale di riuscire a risolvere concretamente le problematiche che nel quotidiano lo attanagliano in quanto imprenditore/manager…alunno.

Le coordinate da prendere in considerazione:

  • Motivazione all’apprendimento: facilitare l’individuazione di quegli elementi che potrebbero spingere l’alunno a investire dell’energia nel contesto scolastico. Risultato atteso: azionare la pompa di iniezione carburante;

 

  • Convinzioni e percezione del sé: far emergere quelle parti funzionali per raggiungere il successo scolastico. Risultato atteso: giro di chiave d’accensione;

 

  • Metodo: condivisione di strategie organizzative efficaci che rafforzano l’agency personale. Risultato atteso: riscaldamento dei pistoni;

 

  • Action: messa in atto di un piano di azione grazie a strumenti di pianificazione che permettono l’automonitoraggio. Risultato atteso: movimento delle ruote;

 

  • Nel frattempo: pulizia strada, condivisione di un livellamento adeguato del manto stradale con gli altri attori coinvolti per portare al mare la loro barca, stavolta.

Principio: Esistono barche a vela che sembrano avere un’autentica riluttanza a stringere il vento tanto che per costringerle a farlo abbisognano di una energica azione del timone; altre, al contrario, si dimostrano sin troppo pronte a tuffare la prora nella direzione del vento e richiedono una continua e attenta sorveglianza del timoniere. Ben poche sono le barche perfettamente equilibrate, immuni, cioè, dall’una o dall’altra tendenza; a dispetto dei loro progettisti ogni barca porta con sé sin dalla nascita la sua caratteristica.

 

 

(Mario Bigon e Guido Regazzoni, La vela facile, 1978)

 

 

Di Massimo Ravasi

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