POSSIBILITÀ

La ciclicità del tempo: le quattro stagioni, che ormai non esistono più, sono comunque scandite dal calendario del Fare. Incorruttibile: ormai da molto tempo, in Italia, a settembre ricomincia la scuola e non solo. Alla scuola sono infatti collegati decine di servizi che nel medesimo istante si risvegliano.

 

All’inizio la ruota fatica a girare, il carrozzone pesante è carico di tutto l’occorrente. Lo sforzo e la quotidianità renderanno poi quel movimento un’abitudine. Nelle scuole si sono compiuti gli ultimi preparativi: da luoghi silenziosi occupati solo dai custodi, sono arrivati alla chetichella gli insegnati.

 

Si va a formare un nuovo sistema: durante l’estate sono successe cose, che con la scuola non hanno nulla a che fare, o almeno non in modo diretto.

 

In questo lasso di tempo, prima che arrivino i destinatari di questa impresa, tutto è ancora possibile. Questo è il momento in cui si potrebbe agire, prima che il concerto abbia inizio.

Questo è lo spazio in cui si potrebbe allineare l’essere al fare, e riempire quei luoghi di un significato comune, per rispondere alle dinamiche che scaturiranno nel corso dell’anno.

 

La scuola è un microcosmo che ha il fine di…

 

Ad ognuno la sua risposta. Alcune potrebbero essere: insegnare, trasmettere conoscenze, educare, allenare alla vita, accompagnare ad essere cittadini, formare, istruire, preparare al mondo…

 

In tutti questi verbi il soggetto sottointeso è l’insegnante. Missione di altissimo valore, senza alcun dubbio. Tanto di cappello e rispetto!

 

Un esercizio utile per rivelare le possibilità intrinseche a un sistema è cambiare punto di osservazione. Guardare la cosa da un’altra prospettiva, variare la posizione. Allo stesso modo di quando si va ad una mostra e si cambia angolatura. Compaiono sulla tela particolari prima invisibili.

 

La modalità:

  1. Variare la domanda; ad esempio: La scuola è un microcosmo dove…

Ad ognuno la sua risposta. Alcune potrebbero essere: si insegna o si impara, si prepara al mondo o ci si prepara al mondo, si allena o ci si allena alla vita.

In tutti queste azioni il soggetto oltre all’insegnante è anche l’alunno.

 

 

  1. Quali sono le conseguenze del cambio del punto di osservazione?

Tra le molte, in questo esempio: uscire dall’autoreferenzialità, intuire che si è strumenti finalizzati a facilitare, comprendere che il sistema al quale si appartiene è complesso.  

scuola-protagonisti-insegnanti-studenti

Altra domanda: chi sono i protagonisti della scuola?

  

Ad ognuno la sua risposta. Alcune potrebbero essere: gli alunni, gli insegnanti, i genitori, il personale ata, il dirigente, la comunità, tutti quanti insieme.

 

Perché costringersi a guardare anche ad altro? Lo scopo dell’esercizio è:

 

 

Disorientarsi:

Disorientarsi ci porta ad abbandonare le proprie convinzioni per esplorare altre visioni. A che pro? Verificare come a seconda della prospettiva vari anche il potenziale che il sistema può manifestare nelle sue dinamiche.

 

 

 

Reset iniziale e potenziale dell’incipit:

In Giappone c’è un tempio che ogni 20 anni, a partire dal 690 d.c., viene smantellato e poi ricostruito: si tratta del santuario di Ise. Il concetto di fondo è: innovamento e rinascita, accogliere la transitorietà di tutte le cose che muoiono e si rinnovano. Nel mondo giapponese wabi-sabi è una visione del mondo fondata sull’impermanenza delle cose.

Centro: l’impermanenza delle cose amplifica il potenziale iniziale del sistema. L’evoluzione stessa è basata su questo principio. Nulla è per sempre.

 

Il disorientamento è una pratica che porta a smantellare l’edificio della propria identità. La ricostruzione richiede il recupero dei pezzi, ma anche la valutazione se aggiungerne di nuovi o se posizionarli in modo diverso, abbandonarne altri. I processi di disorientamento consapevole hanno la funzione di potenziare così da essere più efficaci nei contesti che si frequentano e nei quali, volenti o nolenti, si agisce. All’inizio si avverte fastidio, alcuni potrebbero sentire dolore: si lascia un porto sicuro per avventurarsi nell’ignoto.

 

Si dà avvio alla ricostruzione del proprio tempio: che magia!

Con la rivoluzione industriale l’uomo ha gonfiato una bolla attorno a sé: un mondo nel mondo. Ha perso contatto con il Sistema Natura, con il Cosmo. Oggi stiamo uscendo dall’autoreferenzialità: l’acqua è arrivata alla gola.


Domanda: quale è il ruolo della scuola oggi?

 

Nuovo punto di vista che mette in crisi. Le conseguenze di ignorare le possibili risposte sono sempre più gravi.

Per cogliere il potenziale occorre uscire dalla certezza che tutto è dato e finito. Occorre iniziare a ipotizzare. Quest’ultima è una modalità del pensiero che aiuta a superare il blocco del è sempre stato così e accompagna ad essere altro.



La stagioni non esistono o le stagioni sono diventate altro?


Ad ognuno la sua risposta.





Massimo Ravasi

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