IMMAGINARE: VERBO ATTIVO, CONCRETO, ORIENTATIVO

immaginare-orientareoggi

 “Una parte del nostro futuro appare evolutivo e impredicibile, e un’altra parte sembra in sviluppo e predicibile. La nostra sfida è inventare la prima e scoprire la seconda”. J. Smart, futurista 

 

Vi ricordate quando da bambini giocavate agli indiani e immaginavate di essere nella foresta? E quando interpretavate il vostro eroe preferito che sconfiggeva il male? E quando da adolescenti immaginavate di salvare il mondo?  

 

Ecco, più o meno, stavate facendo lo stesso processo che ha messo in pratica Edison quando desiderava far si che i filamenti elettrici della lampadina prendessero vita. Oppure Adriano Olivetti, imprenditore, che, mosso dal desiderio di migliorare le condizioni lavorative di milioni di persone, ha inventato un nuovo modello organizzativo.  

 

L’attività di desiderare, spesso, nasce dalla voglia di rispondere a qualcosa che sentiamo come bisogno.  

Se questo bisogno è collegato a qualcosa di più grande, possiamo considerare che la risposta sia volta verso il contribuire a qualcosa di più grande e fuori noi, in un futuro.  

 

E quindi a quello che possiamo definire il nostro purpose personale.  

 

Il desiderio è quindi una spinta propulsiva che si connette ad una delle competenze non cognitive più richieste nel mercato del lavoro di oggi: l’immaginazione. 

 

 

IMMAGINARE 

Dal dizionario Treccani “Il verbo IMMAGINAREPuò significare dare un’immagine, cioè una figura concreta, a un oggetto del pensiero (cerca di i. due cerchi concentrici; immagina di trovarti solo in mezzo al deserto) o, più genericamente, vedere con l’immaginazione (non riesco a i. ciò che succederebbe). 3. Può voler dire dare con la fantasia un aspetto a ciò che non si conosce (il teatro è più grande di quanto tu possa i.) o cercare di indovinare probabili nuovi aspetti di qualcosa che si conosce (ripensando alla casa lontana, immaginava il giardino fiorito). 4. Si può immaginare trasferendosi con la fantasia in una situazione irreale (i. paesi di sogno), 5. oppure si può direttamente creare qualcosa con la fantasia (i. divinità con forme e attributi umani); in particolare, si può creare qualcosa che sia materia di un’opera d’arte (Ariosto immagina Astolfo sulla luna con l’ippogrifo). 6. Immaginare può anche voler dire escogitare con la mente delle idee da tradursi in pratica (i. un metodo rapido di calcolo). 7. Quando ciò che si concepisce con l’immaginazione è qualcosa che non si conosce direttamente, si cerca di interpretare la realtà per mezzo di congetture; immaginare può quindi voler dire intuire (vedendo che tardava, immaginai subito che qualche cosa era successo), ritenere (immagino che non l’abbia fatto apposta) supporre (immagino che costi molto) o illudersi (immagina di essere un grand’uomo).” 

 

Potenziare l’abilità di immaginare, significa, così viaggiare nel futuro per crearlo. Significa anticipare il tempo. 

 

Ecco allora che possiamo immaginare la nostra mente come un simulatore della realtà: da un lato, la realtà che conosciamo è sempre una costruzione della nostra mente, dall’altro la nostra mente può essere utilizzata per creare una realtà che ancora non c’è. 

L’immaginazione diventa un’abilità funzionale ad affrontare una realtà volatile incerta complessa ed ambigua. Può essere inserita nella cassetta degli attrezzi delle competenze non cognitive che servono per governare con successo le situazioni complesse ed incerte a cui ci si trova davanti nella vita di tutti i giorni, ristrutturandole e dando loro un nuovo significato funzionale.  

 

Se utilizzata come strumento per adattarsi e costruire attivamente l’ambiente circostante, l’immaginazione può essere estremamente utile per potenziare anche: 

  • L’autoefficacia e la consapevolezza personale 
  • L’autostima 
  • Il problem solving 
  • La gestione delle emozioni 

 

L’IMMAGINAZIONE IN TRE STEP 

 

Provare per credere:  

 

Primo step 

  1. Stendetevi in un prato,  
  1. Chiudete gli occhi 
  1. Quali sono le diverse immagini di voi che vi arrivano alla mente?  

 

In questo preciso istante state facendo un processo che si chiama divergenza. State dando libero sfogo a pensieri diversi di voi e lasciando che la vostra mente vaghi in un campo aperto. Prendere del tempo per rallentare ed osservare le diverse immagini che sgorgano è lo step principale per poi … 

 

Secondo step 

  1. Riaprite gli occhi 
  1. Prendete un foglio bianco 
  1. Scrivete o disegnate tutte le immagini che i vostri centri (testa cuore e pancia *1*) vi hanno regalato 

… focalizzare e mappare è lo step che permette di rendere concreto il verbo immaginare e potenziare la consapevolezza di poter dare luce a diverse versioni di sé. Andando verso il  

 

Terzo step 

  1. Orienta la tua attenzione su due o tre immagini di te 
  1. Comincia il tuo processo del “Se” 
  1. Avvia la costruzione di ipotesi “Se facessi quel corso di formazione ….”, “Se facessi quel tipo di esperienza…” “Se provassi a confrontarmi con…”  

 

 

(1) Vedi articolo della newsletter precedente “I tre moschettieri” 

 

 

E NELL’ORIENTAMENTO DI ORIENTARE OGGI? 

Immaginare diventa così un processo orientativo che rende protagonista ogni persona che incrociamo della costruzione del proprio percorso, sia esso personale, professionale o di benessere. Attraverso l’immaginazione si riattiva la bussola interna e si orienta l’attenzione verso i diversi territori che mi appartengono. Si inizia il viaggio consapevole delle diverse mappe interne, che mi concedo di osservare, scoprire, potenziare. Prende avvio il tracciare rotte inesplorate per adattarmi al contesto che sto vivendo con protagonismo ed autodeterminazione, creando di volta in volta il mio OPUS.   

 

“OPUS è una parola latina e significa opera, lavoro. Ma per gli alchimisti rinascimentali l’opus era il procedimento che portava alla realizzazione della pietra filosofale, la sostanza che permette di trasformare i metalli in oro e possiede l’immortalità”. 

 

Nell’orientamento di Orientare Oggi, la commistione tra immaginare e lavorare è la sostanza che permette di coinvolgere, condividere e crescere con le persone che incrociano il nostro cammino e ci permettono di arricchirci e creare nuove immagini di noi. 

 

 

 

Sara Marchiori 

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