Scegliere la scuola oggi significa affrontare oramai un processo complesso che si ripeterà più volte nella vita. E’ la prima vera scelta formativa che un ragazzo/a è chiamato a prendere. La parola formativa significa dar forma, e quindi si può dire che questa sia anche una scelta identitaria. Decidere, sinonimo del verbo scegliere, significa tagliare, dal latino de-caedere. Ogni volta che decidiamo, scegliamo una direzione che potrebbe portarci a raggiungere una meta, se mantenuta nel tempo. In tutti i casi la scelta rappresenta un bivio che avrà un’influenza sulle successive, circa, 3.600 ore -ore stimate di frequenza in 5 anni di scuola- .
Proprio per questo, non è solo una scelta formativa, ma anche una scelta di benessere.
Il processo, si diceva, è ciò che può portare i ragazzi a evitare di incappare in alcuni bias che compromettono il più delle volte il fluido funzionamento di quell’abilità chiamata Decision Making.
Alcuni di questi:
- Effetto ambiguità: preferiamo affidarci ad opzioni di cui conosciamo maggiormente le possibilità di successo o le possibili conseguenze, mentre tendiamo ad evitare le opzioni meno conosciute.
- Apofenia: tendiamo a cercare e trovare – erroneamente – delle connessioni tra cose che spesso, al contrario. sono totalmente scollegate tra loro.
- Argumentum ad novitatem: a volte etichettiamo un’idea o una proposta come corretta o migliore basandoci esclusivamente su quanto questa sia nuova, moderna o diversa dal passato
- Bias delle convinzioni: è un effetto cognitivo che ci porta a valutare erroneamente la logica di un’argomentazione o a prendere una decisione basandoci eccessivamente sulle nostre convinzioni personali
E’ poi così grave farsi ingannare, o seguire i cari vecchi schemi di scelta, tramandati dal tempo delle caverne? In fondo si può sempre fare retro marcia. Ormai cambiare scuola è un’opzione “normalizzata”. I percorsi di crescita, di formazione, di raggiungimento del proprio obiettivo sono sempre più raramente rappresentabile con una linea retta. Nel XXI secolo l’arte dell’aggiustare il tiro, del procedere a zig zag come quando la barca procede contro vento, è ormai un’abilità diffusa in molte pratiche umane.
Perché allora insistere nel dedicare del tempo ad orientarsi?
La risposta è semplice, senza alcuna piega: per apprendere.
- Si può apprendere un metodo, acquisire uno schema, interiorizzare e far propria una forma mentis per gestire, dove possibile, la libertà di essere. La scelta della scuola, se riflettuta, se valutata, se masticata, digerita e assimilata può rendere protagonisti di ciò che voglio essere.
- Per apprendere a cogliere le opportunità: il panorama di un 13 enne occidentale è vasto, è ricco, è unico. Scegliere la scuola futuro è un’occasione per cominciare a dar forma a un prototipo di me, aggiungendo e togliendo pezzi.
Ecco alcuni fra questi:
- come pietre levigate dopo tre o cinque anni di scuola emergerà una luce alimentata dalle conoscenze tecniche, dalle abilità sperimentate, dalla pratica messa in atto. Ogni indirizzo formativo ha in sé un nucleo che va compreso: conoscenza, sperimentazione e esercizio, modus operandi ossia comportamenti.
A cosa voglio dare voce?
- Prima espressione della mia vocazione, daimon, anima, peculiarità, talenti, attitudini…ogni indirizzo formativo faciliterà una o più note.
Da quale angolatura voglio vedere il mondo?
- Ambientale, sociale, economica, culturale……….e poi: come voglio sfruttare la tecnologia?
Il processo di scelta può essere generativo e aprire all’immaginazione, abilità di altissimo valore che ha permesso all’uomo di adeguarsi a contesti difficili, di modificare -nel bene e nel male-, di esprimere il proprio potenziale in tutti i modi -anche se ancora in forma ridotta-.
La scelta della scuola può essere un punto di rottura fra vivo quel che succede e chi si è visto si è visto o comincio a pensare a quale ruolo voglio rivestire per contribuire al mio sistema.
Noi di Orientare Oggi riteniamo che l’intelligenza orientativa vada coltivata e che la scelta della scuola futura possa essere una scusa per potenziarla. I percorsi che proponiamo puntano a questo, a dare ai ragazzi la canna da pesca, non il pesce. Idem per la formazione dedicata agli insegnanti e ai genitori. Per questo abbiamo voluto raccogliere la testimonianza di chi ha già scelto e che sta vivendo la scelta. Dalla prossima settimana pubblicheremo delle audio interviste in cui alcuni ragazzi/e metteranno in luce perché scegliere una scuola invece che un’altra…se sei interessato le troverai nella nostra home page.