“Immaginare il futuro per costruire il presente”: processo Just in Time

“Immaginare il futuro per costruire il presente”: processo Just in Time

 

Come vivere in un contesto ambiguo, complesso, incerto e volatile?  

 

Come vivere il presente, immaginando il futuro?  

 

L’incertezza richiede nuovi strumenti di pensiero che ci permettano di trovare dei punti cardinali anche in un contesto incerto. 

 

Si entra così, in quella che si può definire cultura immaginativa, caratterizzata da un atteggiamento di curiosità che mette in discussione schemi di pensiero sedimentati e rocciosi, modelli mentali arcaici e che hanno costruito ciò che c’è oggi. Le incertezze, verso il mondo esterno, verso la perdita della funzionalità delle strategie adottate fino ad ora, verso l’attuale conoscenza del mondo si legano indissolubilmente a quella che credo sia l’incertezza più forte che stiamo vivendo in questo momento: quella verso noi stessi. 

 

Disorientati, da modelli di riferimento che non sono più attuali, ci chiediamo cosa possiamo fare per affrontare un presente che si disegna come una nube, fumosa, ma ricca di micro particelle: opportunità.  

 

“La fortuna non esiste. Esiste il momento in cui il talento, incontra l’opportunità”, diceva Cartesio. 

 

Ed è qui che entra in gioco uno dei verbi che in questo momento storico potrebbe essere funzionale e strategico: sostare. Che si trasforma in So Stare. So – Stare nel presente, osservando e cogliendo i segnali deboli e confusi. So – Stare con il timore di schemi vecchi che voglio trasformare. So – Stare e costruire pensiero con altri. So – Stare con e nel pensiero e trasformarlo in immagini ed azioni pratiche, per incontrare le opportunità e dare significato. 

 

Il pensiero ed il sense making diventano, così, risorsa strategica, strumenti di analisi dei segnali deboli di un presente in trasformazione e aprono spazi e tempi, in cui l’intuito e l’improvvisazione, se lasciati decantare, portano ad immaginare scenari diversi, da costruire. 

 

Ed è da qui che, dopo la premeditazione si può passare ad una fase di meditazione e di azione, per costruire il futuro.  

 

Entra in gioco così l’apprendimento Just in time, che va a supportare, l’apprendimento learning by doing. Non più solo imparare facendo, ma imparare sostando e sfogliando, come le pagine di un libro, il significato che ha ogni esperienza ed ogni scelta. Leggere i processi e lavorare sull’analisi degli stessi per ricreare nuovi schemi di lettura della realtà e costruirla in sintonia con ciò che sono, ma anche e soprattutto in accordo con il mondo interconnesso in cui sono inserito.  

 

L’incertezza diventa così una danza, in cui si può sperimentare. L’errore diventa la base da cui ripartire e l’aggancio per migliorare prototipi da verificare. 

 

Sara Marchiori 

 

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